Guala Closures cala in borsa, nonostante ritorno all’utile


Guala Closures in netto calo
Pesanti prese di profitto su Guala Closures, che si avvia a chiudere la giornata in rosso del 4,9% a 6,6 euro per azione a Piazza Affari, dopo che sono passate di mano oltre mezzo milione di azioni. Eppure la società alessandrina ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un ritorno all’utile netto (1,5 milioni rispetto a 11,5 milioni di perdita netta dello stesso periodo dello scorso anno).
Guala ritorna all’utile sui 9 mesi
Guala Closures nel periodo ha visto i ricavi crescere del 12,9% a 448,1 milioni, grazie sia al primo consolidamento di Ucp sia al progresso registrato da tutte le principali linee di prodotto. L’Ebitda adjusted è a sua volta cresciuto del 7,9% a 79,3 milioni. Dal lato patrimoniale l’indebitamento è salito da 453,4 a 485,9 milioni, di cui 17 milioni relativi all’introduzione del principio contabile Ifrs 16.
Bene le vendite in Europa e Americhe
A livello di area geografica la crescita del giro d’affari è stata sostenuta dall’Europa (+19%), primo mercato del gruppo, grazie anche al contributo di 36,3 milioni della neo acquisita Ucp e all’aumento delle vendite nel Regno Unito (soprattutto nel comparto Luxury) e in Spagna (nel Safety). In crescita anche il fatturato nelle Americhe (+13,7% a 80,8 milioni), nonostante l’impatto negativo dei cambi (-1,2 milioni), grazie principalmente ai risultati in crescita sul mercato messicano.
Calano il peso del fisco e gli oneri non ricorrenti
In carico nel periodo sia il carico fiscale sia gli oneri non ricorrenti. Questi ultimi in particolare sono calati da 22,6 milioni nei primi nove mesi 2018, principalmente dovuti alla quotazione e al processo di Ppa, ai 4,4 milioni degli dei primi 9 mesi di quest’anno, legati principalmente al processo di riorganizzazione della multinazionale tascabile alessandrina.