giovedì, Novembre 30, 2023
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L’impero di Trump in bilico per nuove beghe giudiziarie

Nel cuore pulsante di New York, la città che non dorme mai, si sta per aprire un capitolo giudiziario che potrebbe riscrivere la storia di una delle figure più discusse degli ultimi anni: Trump. Non stiamo parlando dell’uomo politico, del presidente che ha diviso l’America, ma dell’imprenditore, del magnate dell’immobiliare, del costruttore di grattacieli e di imperi.

Mentre le voci di un suo possibile ritorno alla Casa Bianca nel 2024 diventano sempre più insistenti, un’ombra si profila all’orizzonte, minacciando di offuscare la sua immagine di abile uomo d’affari. Letitia James, l’incisiva Procuratrice Generale di New York, ha lanciato un’accusa pesante: avrebbe Trump, per caso, “ritoccato” al rialzo il valore dei suoi immobili, per ottenere condizioni più vantaggiose in operazioni finanziarie e assicurative?

La Grande Mela si prepara a vivere settimane di fuoco. Si dice che Trump, vero showman come sempre, non voglia perdersi neanche un minuto di questo processo e che abbia intenzione di sedersi in prima fila, nel tribunale di Manhattan, per seguire le udienze. E non si tratta di un semplice teatro: un giudice ha già espresso dubbi sulla correttezza delle operazioni immobiliari dell’ex presidente.

Ma cosa vuole esattamente la Procuratrice James? Non si tratta solo di una questione di principio: si parla di una multa che potrebbe raggiungere i 250 milioni di dollari. E non è finita qui. La James vorrebbe che Trump e i suoi eredi, Donald Jr. ed Eric, venissero temporaneamente allontanati dal mondo degli affari a New York. E per la Trump Organization, il gioiello della corona, si prospetta una pausa forzata di cinque anni.

Di fronte a queste accuse, la reazione di Trump non si è fatta attendere: si tratterebbe, a suo dire, di un attacco politico, un tentativo di gettare fango sulla sua reputazione. Ma le parole del giudice Arthur Engoron sembrano tracciare un quadro ben diverso. Un esempio? La valutazione dell’appartamento di Trump nella celebre Trump Tower. Secondo il giudice, i numeri forniti da Trump sarebbero, a dir poco, “ottimistici”.

Le conseguenze di questo processo potrebbero essere devastanti. Alcune delle licenze commerciali di Trump, relative a proprietà chiave come la Trump Tower, potrebbero essere revocate. Si parla anche della possibilità di nominare amministratori esterni per gestire la liquidazione di alcune delle sue aziende.

Anche se le società direttamente coinvolte sono solo una piccola parte dell’impero Trump, le ripercussioni sulle sue finanze potrebbero essere enormi. Questi non sono semplici asset: sono i pilastri su cui si regge tutto il suo impero.

Il processo si preannuncia lungo e complesso, con una lista di testimoni che potrebbe superare le 150 persone. Molti esperti saranno chiamati a esprimersi sui documenti finanziari e sulle valutazioni immobiliari.

Secondo la Procuratrice James, Trump avrebbe utilizzato queste valutazioni “gonfiate” per ottenere vantaggi finanziari ingiustificati, che potrebbero tradursi in centinaia di milioni di dollari.

Tutto ciò avviene mentre Trump sta pianificando la sua prossima mossa politica in vista del 2024. Nonostante le sfide legali, rimane una figura dominante nel panorama politico americano.

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