Le borse europee hanno aperto oggi in territorio negativo, con solo Piazza Affari a resistere, posizionandosi di poco sopra la parità. L’andamento contrastato delle piazze finanziarie evidenzia la complessità del contesto economico globale.
Deflazione in Cina: Dati di Ottobre
Mentre le banche centrali americana ed europea si concentrano sull’abbattimento dell’inflazione, la Cina affronta il problema opposto: la deflazione. A ottobre, i prezzi al consumo hanno registrato una diminuzione dello 0,2%, mentre quelli alla produzione hanno ceduto il 2,6% rispetto all’anno precedente. Questo declino, il tredicesimo consecutivo per i prezzi alla produzione, solleva preoccupazioni sulla stabilità economica cinese.
Borse asiatiche contrastate
Le borse asiatiche sono contrastate, con Tokyo che chiude in territorio positivo (+1,49%), Shanghai poco mossa (+0,03%), e Hong Kong sotto la parità (-0,33%). A Wall Street, il Dow Jones ha registrato una leggera flessione dello 0,12%, mentre il Nasdaq ha segnato l’ottava seduta consecutiva positiva con un +0,08%. L’incertezza sui mercati internazionali è alimentata dalle divergenze nelle performance delle principali borse mondiali.
Oggi, gli investitori sono in attesa degli interventi programmati del presidente della Fed, Jerome Powell, e della presidente della Bce, Christine Lagarde, per comprendere le future mosse degli istituti e valutare possibili rialzi dei tassi d’interesse. Queste decisioni avranno un impatto significativo sui mercati globali e potrebbero plasmare il destino dell’economia mondiale nei prossimi mesi.
Tim Sorprende con Ricavi Superiori
Il titolo Tim è sotto attenta osservazione dopo aver presentato dati superiori alle aspettative, con ricavi oltre i 4 miliardi di euro, in crescita del 3,7%. Tuttavia, il prezzo del petrolio rimane ai minimi degli ultimi tre mesi a causa della frenata della domanda cinese e dell’aumento delle scorte statunitensi, con il Brent che si attesta sulla soglia psicologica degli 80 dollari al barile. L’andamento di Tim mostra una resilienza sorprendente, contrastando la tendenza negativa di altri settori.
Deflazione in Cina e petrolio
La deflazione in Cina si manifesta in modo evidente nei dati di ottobre, con i prezzi al consumo in calo del 0,2% annuo e quelli alla produzione in diminuzione del 2,6%, segnando il tredicesimo mese consecutivo di calo. Questa tendenza deflazionistica pone una sfida significativa per le autorità cinesi, che potrebbero essere costrette a implementare ulteriori misure di stimolo per sostenere la crescita economica.
Questi dati hanno riacceso la richiesta di ulteriori stimoli monetari e fiscali per sostenere l’economia cinese, evidenziando che un’inflazione bassa o addirittura una deflazione sono sintomi di un’attività economica che gira al di sotto del suo potenziale.
La Carne Suina e l’Inflazione
Tuttavia, analizzando più a fondo i dati, emerge che il calo dell’inflazione è principalmente attribuibile all’andamento dei prezzi della carne suina, la più consumata nel paese. Questo aspetto, in parte, ridimensiona la problematica deflazionistica. L’inflazione influenzata da fattori specifici come i prezzi della carne suina potrebbe offrire una prospettiva più equilibrata della situazione economica cinese.
Prospettive Ottimistiche per la Cina
Nonostante le sfide, le prospettive per la Cina si sono migliorare di recente, come dimostrato dall’aumento delle stime di crescita da parte del Fondo monetario internazionale, che ha alzato del 0,4% le previsioni per il 2023 e il 2024, grazie agli stimoli economici implementati da Pechino. Questa revisione al rialzo offre una speranza di ripresa economica nel medio termine, sebbene siano necessarie attente valutazioni delle condizioni globali in evoluzione.
In conclusione, mentre la Cina naviga attraverso le sfide della deflazione, l’ottimismo per il futuro è alimentato da segnali di resilienza in settori chiave e dalle prospettive di crescita riviste al rialzo. Gli investitori rimangono in attesa delle decisioni delle principali banche centrali e monitorano da vicino gli sviluppi sui mercati finanziari internazionali, cercando indizi sulle direzioni future dell’economia globale.